Il vino e il tartufo

TARTUFO E VINO

La quiete del bosco è interrotta dal raspare frenetico del cane fedele: il tartufo/tesoro è rinvenuto, l’emozione ha affratellato l’uomo e l’animale…

Nell’abbinare un vino al tartufo dobbiamo tenere in massima considerazione  il tipo di alimento a cui vogliamo accostarlo; diverse infatti sono le variabili da considerare nell’accostamento cibo-vino-tartufo.
Ovviamente, la principale è l’equilibrio tra le sensazioni organolettiche, olfattive e gustative del vino e della preparazione a base di tartufo; nelle preparazioni col tartufo si evidenziano infatti la complessità aromatica, l’intensità e la persistenza olfattiva, elementi sempre presenti anche se possono variare a seconda della specie di tubero utilizzato.

Il bianchetto
spicca per note agliacee, di scalogno e cipolla; il bianco pregiato ricorda leggermente l’aglio e il formaggio grana; il tartufo nero emana sentori di nocciola.

Nei piatti in cui sono presenti tartufi con note agliacee ci si deve orientare verso vini con note floreali e fruttate, se possibile evitando quelli con note erbacee, che aumenterebbero troppo la percezione  dei sentori agliacei.

Il nero pregiato e lo scorsone.

sono caratterizzati dalla presenza di una nota amarognola, pertanto ci si rivolgerà a vini decisamente morbidi. Se volessimo abbinarli a un vino bianco, questo non dovrà presentare un retrogusto molto amarognolo, bensì morbido, con una buona freschezza e con note aromatiche piuttosto decise e mature, magari che abbia avuto un brevissimo passaggio in barrique.

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