Punto di riferimento nelle Marche, il molino Mariani giunto alla quarta generazione, sta mettendo in atto competenze uniche che si intrecciano tra l’oro, questo permette all’azienda di rinnovarsi e conseguire risultati straordinari.
Le nuove generazioni a confronto con le vecchie in tutti i settori, questo è un monito per tutti noi che ci permette di comprendere che il sacrificio e il rispetto del propio lavoro sono un valore dal quale non si può prescindere per ottenere risultati di qualità.
La FIliera
Paolo Mariani lancia la prima vera filiera agroalimentare delle Marche, in cui tutti i marchigiani sono finalmente protagonisti.
Si tratta di un percorso che compie un prodotto alimentare che passa dalla terra alla tavola, scandito da precise fasi alle quali prendono parte numerosi attori:
– l’agricoltore locale coltiva un grano di alta qualità pagato ad un giusto prezzo;
– il molino lo trasforma in farina vicino al campo dove si è raccolto;
– l’artigiano produce un prodotto buono e genuino;
– il consumatore mangia ed apprezza il prodotto finale: un prodotto unico e speciale…ottenuto grazie alla passione di tutti noi marchigiani!
Il Progetto
Ci piace pensare che Mazì sia una persona dal carattere eccentrico, capace di narrare il suo lungo viaggio svolto in terre lontane e colorate, ricche di culture e profumi differenti.
Mazì rappresenta un pensiero, un movimento, un modo diverso di pensare ai prodotti che caratterizzeranno il nostro futuro, dove tutto è giocato dalle leggi della natura, dal nostro territorio e dalle condizioni climatiche della nostra regione: le Marche.
Da un insieme di oltre 2000 varietà provenienti da tutto il mondo, il Molino Paolo Mariani ha dato vita ad una coltivazione sperimentale in cui tale insieme di sementi – Mazì in greco – viene coltivato in modo del tutto spontaneo, senza alcun intervento dell’uomo, lasciando a madre natura assieme alle caratteristiche del nostro territorio, il compito di attuare una selezione naturale e offrirci una realtà nuova, unica, innovativa. In poche parole: Mazì.
Perché MAZì
– Adattare le colture al cambiamento climatico.
– Riportare il controllo delle sementi nelle mani degli agricoltori.
– Aumentare la biodiversità.
– Mangiare cibi più sani.
– L’artigiano ritorna a confrontarsi con una materia prima in continuo cambiamento, dovuto alle caratteristiche di ogni singola annata agraria. Diventa così parte di una ‘filiera attiva’ che mira all’unione di tutte le competenze artigianali, all’innovazione e allo sviluppo del territorio.